Tra le rovine del Palatino, dell’Acquedotto di Claudio e Nerone e le Terme di Caracalla, sul Colle Celio, in un parco di lecci e pini secolari sorge Villa Celimontana.

Nel 1553 Giacomo Mattei acquistò “la vigna” tra il Vicus Scauro e Santa Maria in Dominica alla Navicella; alla fine del secolo Ciriaco, discendente di Giacomo, trasformò la vigna in un giardino all’italiana contornato da piante meravigliose e ornato da statue ed opere di arte classica.

Sin dalla fine del secolo, grazie a queste trasformazioni, la Villa è diventata una meta culturale in cui forestieri e nobili sostavano per ammirare collezioni di bronzi e sculture: Ciriaco fu un vero e proprio mecenate a Roma, radunò presso la Villa molti artisti, poeti e musicisti.

Per creare il perfetto connubio tra arte e natura Ciriaco scelse l'architetto Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo, che edificò il casino sede della collezione degli antichi bronzi e delle statue. Ancora oggi si può ammirare all’interno dei giardini l’obelisco egizio donato a Ciriaco per il suo impegno culturale nel contesto romano.

La Villa fu inclusa nel “Pellegrinaggio delle Sette Chiese”: la tradizione voleva che il giovedì grasso i romani osservanti rinunciassero a passatempi
profani per far voto di penitenza e andassero in processione lungo l’itinerario che univa le sette basiliche più importanti della città.

I fedeli sostavano alla Villa dei Mattei e qui trovavano accoglienza e ristoro: Goethe stesso ricorda il menù di questi convivi e gli straordinari concerti che si tenevano nei giardini della Villa durante il Pellegrinaggio.

Dopo la Famiglia Mattei si susseguirono altri proprietari della Villa: Clemente XIII, l’Arciduchessa Marianna D’Austria e poi il principe Godoi, ministro di Carlo IV di Spagna, che diede nuovo splendore alla Villa modificandone i giardini e facendo compiere scavi che portarono alla luce manufatti marmorei dell’epoca di Caracalla.

Dopo la prima guerra mondiale la Villa divenne proprietà dello Stato Italiano e nel 1926 passò al comune di Roma che ne fece un parco pubblico e vi stabilì la sede della Società Geografica Italiana, ancora oggi nella Villa.


Oggi i giardini di Villa Celimontana si possono visitare tutti i giorni dall’Alba al Tramonto.

Il nostro Festival da 15 anni permette di confondersi nel calore e nella vivacità di un’atmosfera notturna segnata dal fascino del passato.

Il nostro condizionamento a ciò che Villa Celimontana ha rappresentato per la cultura italiana non solo è fortemente voluto ma è avvalorato dalla forza di un pensiero moderno che, non dimenticando le sue origini, si alimenta del presente progettando il futuro.


La villa di giorno

La villa di notte